INTERVENTO IN AULA DEL SEN. CARLO GIOVANARDI
GIOVANARDI (AP (NCD-UDC)). Signora Presidente, vorrei
associarmi anch'io alle parole dei colleghi, per la conoscenza personale e
l'amicizia con Gustavo Selva, un grande personaggio del giornalismo e della
politica, e per il profilo umano che lo caratterizzava. Sebbene io sia nato
nella seconda metà del secolo scorso, credo di appartenere ad una generazione
che ha avuto la fortuna di conoscere dei personaggi che hanno fatto la storia
d'Italia. Quando Gustavo Selva raccontava che, da giovanissimo giornalista de
«L'Avvenire d'Italia», aveva fatto insieme a De Gasperi il giro d'Italia in
occasione delle elezioni del 1948, e quindi era stato testimone di un'epoca
piena di contrasti, ma anche di passioni civili e politiche, bisognava restare
ad ascoltarlo incantati, perché era in grado di testimoniare il clima
dell'epoca, con una passione politica e civile, che ha confermato per tutta la
vita.
Insieme a Benigno Zaccagnini, suo conterraneo - erano entrambi
ravennati - ho assistito anche al suo esordio in politica, a metà degli anni
Settanta, quando Gustavo Selva - grande giornalista e già grande firma
autorevole - partecipò ad un convegno della Democrazia Cristiana a Bologna.
Ricordo ancora che, con il suo timbro di voce inconfondibile, disse che, pur essendo
abituato a fare il giornalista, parlando a un congresso di partito era preso
dal timor panico nell'affrontare questioni che, dal punto di vista politico,
erano per lui da neofita, nell'ambito del quel grande coacervo di passioni, di
amicizie e di tendenze culturali che componevano la Democrazia Cristiana. Egli
esordì proprio come moroteo, come amico di Zaccagnini, all'interno di quella
sinistra DC romagnola, che tanto ha dato all'elaborazione politica della
Democrazia Cristiana in quei tempi.
Di certo la sua esperienza di giornalista è stata preziosa, nel
momento in cui ha trasferito in politica tutte le sue esperienze, sia positive,
che lo portarono al record assoluto di 400.000 voti presi nel Nord-Est,
che negative, come quando è incappato in nella vicenda della P2, che gli
amareggiò la vita e a cui era totalmente estraneo. In tale vicenda, infatti -
per il vezzo italiano di sollevare polveroni, in cui vengono triturate anche le
persone per bene - malgrado non c'entrasse niente, come è stato dimostrato, il
suo nome venne in qualche modo infangato. Egli era però un combattente e quindi
superò quella fase e si impegnò nuovamente in politica, in maniera diligente,
attenta e partecipe, come faceva lui. Gustavo Selva era anche un uomo impegnato
religiosamente, di una fede profonda.
Voglio ricordare infine che a Gustavo Selva è capitata purtroppo
la cosa più grave che possa capitare ad un uomo nella vita: tre anni fa,
infatti, ha perso un figlio. Il Gustavo Selva degli ultimi tre anni, per chi lo
incontrava e parlava con lui, non era più il Gustavo Selva che avevamo
conosciuto, ma era un uomo che viveva soltanto nella memoria del figlio e
diceva che, in qualche modo, egli era già morto, perché il figlio se ne era
andato prima di lui e dunque anche il futuro se ne era andato prima di lui.
Credo che stesse scrivendo un libro dedicato al figlio: non so se lo ha
concluso e bisognerebbe vedere se ci sono delle bozze e se si può recuperare
qualcosa. Voglio citare questo episodio e la sua amarezza per la sciagura che lo
ha colpito, per disegnare anche il profilo umano del personaggio, che era radio
belva, quando politicamente si esprimeva in maniera così ruvida, ma era un uomo
con le sue fragilità e anche con la sua capacità di somatizzare il dolore.
Era soprattutto un amico e una persona disponibile che non si è
mai dato arie. Ha sempre colloquiato con tutti. Potrei dire che era forse una
figura di altri tempi, ma uno dei grandi personaggi del dopoguerra italiano di
cui personalmente oggi sento la mancanza. Siamo la generazione di Carosello,
tutti educati e fatti con lo stampino, ma la perdita di queste grandi
personalità, che hanno visto la guerra, il dopoguerra e le grandi passioni,
costituisce sicuramente un vuoto che sarà difficilmente colmabile nel futuro. (Applausi
dal Gruppo AP (NCD-UDC)).