Legislatura
17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 574 del
09/02/2016
RESOCONTO
STENOGRAFICO
Presidenza
della vice presidente FEDELI
PRESIDENTE.
La seduta è aperta (ore
12,07).
Si
dia lettura del processo verbale.
SCOMA, segretario,
dà lettura del processo verbale della seduta pomeridiana del 4
febbraio.
PRESIDENTE.
Non essendovi osservazioni, il processo verbale è approvato.
PRESIDENTE.
L'ordine del giorno reca il seguito della discussione dei disegni di
legge nn. 2081, 14, 197, 239, 314, 909, 1211, 1231, 1316, 1360, 1745,
1763, 2069 e 2084.
Ricordo
che nella seduta antimeridiana del 4 febbraio è proseguita la
discussione generale.
PRESIDENTE.
È iscritto a parlare il senatore Giovanardi. Ne ha facoltà.
GIOVANARDI (GAL
(GS, PpI, M, MBI, Id, E-E)).
Signora Presidente, colleghe e colleghi senatori, toccherò soltanto
i due punti fondamentali che sono scaturiti dal dibattito.
Molti
colleghi, specialmente dei Gruppi PD (la collega De Biasi poco fa) e
Movimento 5 Stelle hanno inneggiato alle unioni civili, riservate
esclusivamente alle coppie omosessuali, perché lo ritengono un passo
verso il matrimonio, ricalcandone fin da ora la configurazione... (segue in LEGGI IL CONTENUTO)
Onestà
intellettuale avrebbe richiesto allora una revisione dell'articolo 29
della Costituzione, visto che la Corte costituzionale ci ha detto
chiaro e tondo che la famiglia, a Costituzione vigente, è una
società naturale fondata sul matrimonio fra uomo e donna, con
l'impossibilità di superare, con un'interpretazione creativa, questo
vincolo normativo: ed infatti la Corte ci ha imposto di inquadrare la
questione nell'ambito dell'articolo 2 della Costituzione, laddove la
Repubblica garantisce i diritti inviolabili dell'uomo sia come
singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua
personalità. Ho già ricordato in quest'Aula che Aldo Moro
illustrando all'Assemblea costituente un emendamento all'articolo 2
sottoscritto anche da Amintore Fanfani, Nilde Iotti e Giovanni
Amendola modificò il testo originario laddove parlava di diritto del
singolo e delle formazioni sociali in diritti del singolo «nelle»
formazioni sociali, spiegando da par suo - ed è un discorso di piena
attualità - che i diritti inviolabili garantiti non sono quelli del
partito, del sindacato, dell'associazione ed oggi della coppia, ma
quelli dei singoli che svolgono la loro personalità nella formazione
sociale. Il testo che stiamo discutendo corrisponde a queste
indicazioni? Purtroppo assolutamente no, e la violazione
dell'articolo 29 della Costituzione è stata denunciata da presidenti
e vice presidenti emeriti della Corte costituzionale, come Riccardo
Chieppa, Ugo De Siervo, Giovanni Maria Flick, Paolo Maddalena, Cesare
Mirabelli, Paolo Maria Napolitano, Fernando Santosuosso, insieme a
centinaia di altri illustri giuristi che hanno detto chiaro e tondo
che questo testo è contrario alla Costituzione vigente. Per non
parlare della palese e macroscopica violazione dell'articolo 72 della
Costituzione per il quale stiamo presentando un conflitto di
attribuzione presso la Corte costituzionale, che verrà depositato
domattina, per l'esproprio delle competenze che quell'articolo
garantisce ai senatori, tutte violazioni della Costituzione, lo
ricordo al Presidente del Senato, non certo sanabili a colpi di
maggioranza parlamentare. Si tratta oltretutto di un guazzabuglio
affastellato di norme discriminatorie, ad esempio delle coppie
eterosessuali di fatto la cui disciplina, mai approfondita dalla
Commissione di merito, fa emergere nuove perle, come quella della
locazione, denunciata da Confedilizia, o dell'obbligo degli alimenti
anche senza vincolo matrimoniale. Sappiamo poi tutti che stralciare
la stepchild adoption non risolve il problema
dell'utero in affitto perché con questo testo le adozioni verrebbero
imposte dalla giurisprudenza europea.
Per
quanto riguarda la stepchild adoption, infatti, abbiamo
sentito tesi la cui profondità giuridica e culturale è pari a
quella dei messaggini dei Baci Perugina, essendoci stato riproposto
come un mantra che «l'amore è l'amore e deve
prevalere su tutto». Eppure, da quando esiste l'umanità in tutte le
latitudini, in ogni continente, in qualsiasi contesto politico
sociale o religioso, il matrimonio è sempre stato fra un uomo ed una
donna. I nostri progenitori si erano già interrogati su alcune delle
questioni che sono oggi in discussione. Già nel II secolo avanti
Cristo il giurista Bruto aveva definito ripugnante qualificare come
frutto il parto della schiava e Muzio aveva stabilito che il parto
della schiava non andava ritenuto un frutto al pari di quello degli
animali e dei prodotti agricoli. Giustiniano, sotto l'influenza del
cristianesimo, nella sua compilazione giustificava la negazione della
qualifica di frutto al parto della schiava - e vi invito a notare
l'attualità del discorso - per evitare che taluno acquistasse e
tenesse le schiave per adibirle al compito specifico della
procreazione; esattamente quello che accade oggi in determinati
Paesi.
Anche
il paganissimo Virgilio in un famosissimo verso de «Le Bucoliche»
scriveva: «Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem» e
cioè tradotto in italiano: «Incomincia, bambino, a riconoscere dal
sorriso la madre: lunga pena arrecarono i dieci mesi alla madre.
Incomincia, bambino: colui al quale non sorrisero i genitori, né un
dio lo degnò della sua mensa, né una dea del suo letto». Chi non
gode, dice Virgilio, del sorriso della madre era considerato talmente
sfortunato nella vita che gli dei non vorranno sedersi al suo tavolo
né le dee giacere nel suo letto. Per non parlare della splendida e
terribile poesia che Pier Paolo Pasolini dedicò alla madre e al suo
amore insostituibile.
Ho
sentito tanti parlare di Europa, Europa e ancora Europa; a chi vuole
rottamare le certezze di tutte le generazioni in nome di una
travolgente modernità, ricordo la quasi totalità del consenso che
hanno avuto storicamente i giacobini, i comunisti, i nazisti e tutti
quelli che volevano creare l'«uomo nuovo» e, dopo giganteschi
disastri, sono finiti nel dimenticatoio della storia.
Il
collega Lo Giudice ci ha detto nel suo intervento, riferendosi al
bambino, che assieme al suo partner si è procurato
in California ottenendo a pagamento un ovocita da una donna e la
gestazione da un'altra, che non esiste nessuno sfruttamento delle
donne perché tali pratiche, per le coppie omosessuali, sono
consentite solo nei Paesi avanzati. Purtroppo le cose non stanno
assolutamente così perché mentre l'ovocita viene acquistato dopo un
bombardamento ormonale da donne che devono avere precise
caratteristiche di salute, bellezza, intelligenza, razza (eugenetica
sostanzialmente), per risparmiare la gestazione viene commissionata a
un'altra donna in Paesi come la Cambogia, la Moldavia, la Bulgaria,
il Nepal, il Messico o l'India, dove malgrado i divieti delle
autorità la pratica rimane ampiamente diffusa.
Ho
recentemente indicato una tabella dell'organizzazione senza scopo di
lucro Men Having Babies, che assiste coppie omosessuali che vogliono
procurarsi un bambino; il prezzo per ottenere un bambino "chiavi
in mano" oscilla dai 170.000 ai 70.000 dollari, dipendendo in
larga parte dalla possibilità che la gestante possa essere affittata
in Paesi del Terzo mondo, approfittando della situazione di povertà
e di disperazione di chi è costretto a vendere il figlio dopo nove
mesi di gestazione (quando non capiti, in base al contratto, che la
donna sia costretta ad abortire il bambino non all'altezza delle
aspettative dei committenti).
È
offensivo che qualcuno ci venga a raccontare che questa forma di
adozione speciale, l'adozione del figliastro, viene introdotta per
risolvere il problema di circa 500 bambini che già oggi in Italia
vivono con una padre e una madre biologici e un partner "sociale",
come viene definito: l'articolo 44, lettera a), della
legge sulle adozioni risolve il problema. Non c'è alcuna
discriminazione rispetto ai figli di qualsiasi altra coppia, perché,
in caso di eventuale decesso del vero padre o della madre naturale si
consente il giudice può decidere per l'adozione speciale da parte
del partner superstite nel caso valuti esistere un
consolidato rapporto di affetto fra questo e il bambino cresciuto
dalla coppia. Nessun bambino finisce in orfanotrofio, come viene
detto, perché il partner può prenderlo in
adozione. Rendere automatica viceversa l'adozione significa
legalizzare il ricorso all'utero in affitto all'estero con la
certezza di poter poi adottare il bambino una volta tornati in
Italia. Un vero e proprio ritorno a forme di schiavitù che pensavamo
non potessero più esistere né trovare sostenitori.
In
questa situazione poi il bambino, che viene già programmato fin
dall'inizio come orfano di padre o di madre, viene privato del suo
diritto di crescere in una famiglia dove ci sia un punto di
riferimento paterno ed uno materno.
In
questi giorni è scoppiata una polemica sul fondamento di studi e
ricerche che dimostrerebbero che un bambino cresciuto con due padri o
con due madri non ha alcun problema per l'equilibrio della crescita,
né nei rapporti con i genitori «1» e «2», né con la società
che lo circonda. Senatrice De Biasi, io non mi vergogno a dire che
sono preoccupato. Il Governo italiano, nello specifico l'UNAR,
collabora con il circolo Mario Mieli, intitolato a un signore che
scriveva a favore della pedofilia e della pederastia e del dovere di
ogni madre di congiungersi con le figlie e ogni padre con i figli. E
il Governo italiano continua a farlo nonostante le interrogazioni
presentate! Ma non vi vergognate a collaborare con un circolo
intitolato a un signore pederasta e pedofilo? È come se il Governo,
nel contrasto all'antisemitismo, collaborasse con un circolo
intitolato ad Adolf Hitler o Hermann Göring. Mi sembra fuori posto.
Visto che ci sono persone che inneggiano a queste patologie, esistono
anche preoccupazioni di questo tipo.
Signora
Presidente, è davvero singolare che tale tesi venga sostenuta
proprio dai settori politici che fanno del principio di precauzione
un dogma anche quando ci siano da proteggere da rischi eventuali
ambiente ed animali, sino al punto di aver imposto tramite l'allora
assessore Cirinnà (nessuno lo ha smentito: basta andare a
controllare) il divieto di togliere per alcuni mesi i cuccioli dei
cani e dei gatti appena nati alle rispettive madri, perché non
subiscano traumi. I figli di cani e gatti, non quelli
partoriti da donne! Si pensa invece di sperimentare sui bambini
l'effetto che farà sul loro sviluppo nel ritrovarsi con due padri o
con due madri, senza sapere chi è il vero padre o la vera madre.
Ricordo che il Papa citatissimo l'11 aprile 2014 affermava: «Occorre
ribadire il diritto dei bambini a crescere in una famiglia, con un
papà e una mamma capaci di creare un ambiente idoneo al suo sviluppo
e alla sua maturazione affettiva (...) vorrei manifestare il mio
rifiuto per ogni tipo di sperimentazione educativa con i bambini. Con
i bambini e i giovani non si può sperimentare. Non sono cavie da
laboratorio! Gli orrori della manipolazione educativa che abbiamo
vissuto nelle grandi dittature genocide del secolo XX non sono
spariti; conservano la loro attualità sotto vesti diverse e proposte
che, con pretesa di modernità, spingono i bambini e i giovani a
camminare sulla strada dittatoriale del "pensiero unico"
(...)».
Ribadiamo
allora, ancora una volta e con convinzione, che temi così delicati
non possono essere affrontati in Aula in maniera così avventurosa e
la necessità che il provvedimento torni in Commissione per sanarne
almeno i più eclatanti vizi di costituzionalità. (Applausi
dal Gruppo AP
(NCD-UDC) e del senatore Gasparri. Congratulazioni).