(ANSA) - ROMA, 2 AGO - "I radicali continuano imperterriti nella loro campagna di bugie e mistificazioni sul caso Pellegrini, che stava in carcere, condannato per coltivazione e detenzione a fini di spaccio di cannabis, (a casa del Pellegrini erano stati trovati 100 grammi di marijuana sufficiente per confezionare circa 500 dosi di cannabis) per il semplice motivo che il difensore del Pellegrini non aveva presentato ricorso al Tribunale di sorveglianza per l'applicazione di una pena alternativa al carcere, nei trenta giorni in cui era stata sospesa l'esecuzione della sentenza". Lo scrive in una nota il senatore Carlo Giovanardi (Idea). "Ricordo inoltre - aggiunge - che in Italia è perfettamente legale curarsi con la cannabis terapeutica, che la regione Abruzzo dove risiede Pellegrini la fornisce gratuitamente ai richiedenti, che in nessun paese civile è permessa l'auto coltivazione ne di cannabis terapeutica, ne di papaveri per estrarre morfina o di salice per estrarre l'aspirina poiché tutti i medicinali devono essere prodotti con precise garanzie per i pazienti". "Bene ha fatto il magistrato di sorveglianza - conclude - a prendere atto che secondo la nostra legislazione Pellegrini non doveva stare in carcere ma in casa a curarsi, male fanno i radicali a strumentalizzare un caso che viene pompato ad arte per rilanciare la loro proposta di legalizzazione della cannabis terapeutica, che è già legale, ma di quella ricreativa, cioè usata per divertirsi". (ANSA).