Da “Dagospia.com” del 26/01/2019
LA RIVINCITA DI GIOVANARDI – L’EX MINISTRO È STATO ASSOLTO PER LE SUE
DICHIARAZIONI SU STEFANO CUCCHI (“SE NON SI FOSSE DROGATO…”) E ORA MINACCIA
QUERELE A RAFFICA CONTRO “I FIRMATARI DEI PIÙ GRAVI MESSAGGI D’INSULTI” – LA
DECISIONE DEL GIUDICE: “GIOVANARDI NON HA DIFFAMATO PERCHÉ…”
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ILARIA CUCCHI SU CHI
Carlo Giovanardi non ha mai diffamato la memoria di Stefano Cucchi, il
giovane tossicodipendente che fu arrestato a Roma e morì il 22 ottobre 2009
mentre era ancora in custodia cautelare e ricoverato presso l’ospedale Sandro
Pertini.
Ieri il giudice romano Livio Sabatini ha disposto l'archiviazione della
querela per diffamazione presentata oltre due anni fa contro l'ex ministro da
Ilaria Cucchi, Giovanni Cucchi e Rita Calore, rispettivamente sorella, padre e
madre di Stefano.
CARLO GIOVANARDI IL RIBELLE
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Il giudice ha accolto così la richiesta di archiviazione presentata dallo
stesso pubblico ministero del procedimento, cui i tre querelanti si erano
opposti. Il giudice ha dato ragione al pm (e soprattutto a Giovanardi),
stabilendo di non ravvisare “gli elementi costitutivi del delitto di
diffamazione in ragione delle modalità espositive del dichiarante, attenutosi
alle risultanze processuali emergenti all'epoca dei fatti".
Giovanardi era stato citato in giudizio penale dalla famiglia Cucchi per
quanto aveva dichiarato il 4 ottobre 2016 durante la trasmissione radiofonica
La Zanzara. L'ex ministro aveva dichiarato che "se Cucchi non si fosse
drogato, e se non fosse entrato in un tunnel che poi lo ha portato agli
arresti... be' ma questo mi sembra evidente". Giovanardi aveva alluso
erroneamente anche a un "pestaggio" che Cucchi a suo dire avrebbe
subito nei 15 giorni precedenti alla data dell'arresto.
STEFANO CUCCHI
Secondo il giudice, però, le sue dichiarazioni “non possono ritenersi
diffamatorie” in quanto “da un lato sono conformi al requisito di verosimiglianza
del fatto nella parte in cui richiama la genesi dell'arresto (dovendo
interpretarsi nel generale contesto della vicenda, tuttora sub judice,
originata dall'arresto del giovane Stefano Cucchi per violazione del testo
unico stupefacenti), e dall'altro sono espresse con modalità espositive
congrue, avendo il dichiarante manifestato le ragioni dei propri dubbi sulla
scorta delle iniziali risultanze peritali richiamate nelle precedenti fasi del
procedimento penale. Non vi sono pertanto spazi per ravvisare una obiettiva
lesione della reputazione e dell'onore’”.
ILARIA CUCCHI
Insomma, Giovanardi, attenendosi ai risultati delle perizie, non ha detto
nulla di offensivo. La soddisfazione per l’assoluzione, in Giovanardi, è però
annullata dall’aggressività collettiva con cui viene trattato dal momento della
querela ricevuta: per la sua posizione controcorrente sul caso Cucchi, l'ex
ministro lamenta infatti di aver ricevuto decine di minacce via email, e molte
offese sui social network…
Per questo Giovanardi ha deciso di presentare “alcune denunce contro i
firmatari dei più gravi messaggi d’insulti e minacce nei confronti miei e dei
miei familiari, tra le decine ricevuti via mail dopo che la Signora Ilaria
Cucchi aveva pubblicamente preteso le scuse per le mie dichiarazioni”.
“Il mio interessamento alla vicenda Cucchi" continua Giovanardi
"è stato sin dall' inizio motivato dall'incarico di sottosegretario alla
presidenza del Consiglio con delega alle politiche antidroga”.
Giovanardi conclude di avere “il massimo rispetto verso le sentenze, sia
quelle che sino a ora mi hanno sempre dato ragione, sia a quelle che
scaturiranno alla fine (e non all'inizio) dei processi in corso”.