(ANSA) - ROMA, 5 MAG - Essere severi con coloro che vengono in Italia per delinquere ma comprensivi con 'le persone perbene che cercano in Italia lavoro per loro e per le loro famiglie': e' la posizione di Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla famiglia, che quindi dice no ai medici e si presidi spie.
'E' giusto - afferma il senatore del Pdl - incentivare le procedure di espulsione, anche aumentando il periodo di permanenza presso i centri di identificazione e di espulsione di coloro che, clandestini e senza documenti, permangono illegalmente nel nostro paese. Ma questa severita' non puo' applicarsi ne' nel momento della malattia, ne' nei confronti dei minori per quanto riguarda anagrafe e obbligo di scolarita''.
'Per altri aspetti - aggiunge Giovanardi - se si vogliono rendere davvero effettive le espulsioni di chi nella clandestinita' alimenta la criminalita', non si puo' per esempio estendere lo stesso trattamento alle centinaia di migliaia di colf e badanti irregolari, che in teoria dovrebbero essere nel loro paese in attesa del permesso di soggiorno, mentre tutti sanno che vivono e lavorano in Italia in una situazione di inevitabile tolleranza di fatto'.
Per risolvere queste questioni, conclude, 'non bastano soltanto provvedimenti di ordine pubblico, ma occorre anche una riflessione comune nel Governo su problematiche che toccano da vicino l'esistenza di milioni di famiglie italiane e straniere'.