Giovanardi, test medicina omofobo? Media fanno oscurantismo (ANSA) - ROMA, 20 NOV - "E' stata lanciata la bufala gigantesca di questo test omofobo e il ministro Fedeli è intervenuto com'è intervenuto, poi il Professor Andrea Lenzi (Presidente del Comitato Nazionale per la Biosicurezza, le Biotecnologie e le Scienze della Vita) ha spiegato che il test è correttissimo e che il quesito era di tipo statistico e demografico. Lenzi ha spiegato che il test è inserito in dati sociologici e statistici che riguardano gli anziani, le donne incinte, gli obesi e le varie patologie che come noto sono diverse. Chi fa medicina deve sapere che ci sono patologie che sono collegate a diversi stili di vita". Così il senatore di "idea" Carlo Giovanardi commenta le polemiche sul test di medicina definito "omofobo" a Radio Cusano Campus. "I media, che il giorno prima erano rimasti alle affermazioni del ministro che diceva che chi ha sbagliato doveva essere punito, non solo non hanno dato la notizia delle dichiarazioni di Lenzi, ma non hanno più parlato di questo argomento. Siamo in una fase di oscurantismo totale, con la scusa del politicamente corretto", aggiunge. "L'informazione italiana dovrebbe vergognarsi - prosegue Giovanardi - perché chi ha letto quella notizia è ancora convinto che l'Università italiana sia omofoba. Con la storia del politicamente corretto si cerca di censurare anche le cose che i medici devono giustamente fare". "Gli obesi - conclude - sono persone stimabilissime, ma è evidente che un obeso è più a rischio di alcune patologie rispetto a chi è magro. Se vogliamo metterla sul piano sessuale, ci sono patologie legate al sesso che riguardano gli eterosessuali. Quando Micheal Douglas va in una clinica per disintossicarsi dal sesso, non è che dice che gli eterosessuali sono malati, però è vero che ci sono patologie collegate a forme maniacali che devono essere curate. La domanda del test diceva: secondo voi in Italia quante sono in percentuale le persone omosessuali? Quante volte loro sono venuti in commissione a dire che non sono il 2% della popolazione ma sono molti di più! Faccio un altro esempio: adesso vengono in Italia milioni di immigrati che portano nuove malattie quindi chi si preoccupa della salute pubblica dovrà programmare delle cattedre nelle università per formare medici che sappiano curare anche queste patologie".(ANSA).