MA “I PRINCIPI NON NEGOZIABILI” NON SONO O SONO NEGOZIABILI?
A suo tempo abbandonammo, assieme ad Eugenia Roccella, Gaetano Quagliariello, Luigi Compagna, ecc.ecc, il Nuovo Centro Destra, votammo la sfiducia al Governo Renzi sul testo delle Unioni Civili e passammo all’opposizione di quel Governo: Alfano e Lupi viceversa ci spiegarono che non si poteva mettere in pericolo Governo e maggioranza e quindi, turandosi il naso, votarono tutto.
Oggi su questi temi la maggioranza 5 Stelle – Lega ha proclamato una falsa moratoria, perché:
1. Quando il Ministro della Famiglia Fontana (Lega) ha coraggiosamente affermato che le famiglie Arcobaleno giuridicamente non esistono (sono formazioni sociali) e la famiglia è quella della Costituzione (come noi avevamo scritto al tempo del Governo Berlusconi nel Piano Nazionale della Famiglia) è stato smentito in tempo reale da Matteo Salvini che ha derubricato l’affermazione del Ministro come “opinione personale”;
2. per la prima volta nella storia della Repubblica un Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle Pari Opportunità, militante Lgbt, favorevole alle adozioni dei bambini da parte delle coppie gay, ha partecipato formalmente ad un gay pride in rappresentanza del Governo, senza che nessuno su questo punto lo abbia smentito;
3. Matteo Salvini ha cercato a posteriori di metterci una pezza che è risultata però peggio del buco, perchè non ha affatto smentito che Spadafora nel gay pride di Pompei rappresentasse il Governo, ma soltanto ribadito testualmente che “Spadafora parla a titolo personale e il tema dei diritti Lgbt non è nel contratto di Governo” e poi che “le opinioni personali sono benvenute ma il Governo è un’altra cosa”;
4. nel frattempo, durante la moratoria, i sindaci dei comuni amministrati dai 5 Stelle e dal Pd, approfittando del comma della Legge Cirinnà che dà ampio spazio alle interpretazioni giurisprudenziali, stanno di fatto imponendo in Italia adozioni gay e registrazione di figli nati con l’utero in affitto;
5. aggiungo che analoga situazione stiamo vivendo per la politiche antidroga, dove le più che condivisibili affermazioni del Ministro Fontana si scontrano con un Ministro della Salute 5 Stelle, a suo tempo firmatario del disegno di legge sulla legalizzazione della cannabis ad uso ricreativo, mentre in tutta Italia, contro il parere del Consiglio Superiore di Sanità, stanno aprendo migliaia di negozi per la diffusione della cosiddetta “cannabis light”.
Ma non c’era un documento del Comitato “Difendiamo i nostri figli”, sottoscritto dai candidati alle elezioni politiche, con il quale si impegnavano a battersi per modificare una legislazione che, se rimane così com’è, inevitabilmente porterà a dare ragione al 100 per cento all’on.le Cirinnà e ai movimenti Lgbt?
Il silenzio, anche del Comitato, su quanto sta accadendo, fa temere che si sia presa la stessa strada dei parlamentari cattocomunisti che nella scorsa legislatura a parole criticavano la Cirinnà, salvo poi fermarsi soltanto ai mugugni ed avallare tutte le iniziative del loro partito e del Governo Renzi.
On.le Carlo Giovanardi