NASSIRIYA: GIOVANARDI, 'CONDANNA STANO ASSURDA, GOVERNO INTERVENGA ' =
Roma, 13 set. (AdnKronos) - "E' assurdo che i giudici obblighino il generale assolto in sede penale a risarcire i parenti dei caduti. Il governo intervenga". Così dalle pagine del quotidiano La Verità, Carlo GIOVANARDI, ex ministro per i Rapporti con il Parlamento, sulla Corte di Cassazione che ha confermato la condanna per l'ex generale Bruno Stano che dovrà quindi risarcire le famiglie delle vittime della strage di Nassiriya, avvenuta il 12 novembre 2003 e nella quale morirono 19 italiani (12 militari dell'Arma, cinque dell'Esercito e due civili). "Questa decisione crea un precedente pericoloso. Ora ogni comandante che perde dei soldati in guerra diviene responsabile automaticamente", osserva GIOVANARDI che ritiene "vergognoso che si addossi la colpa dell'accaduto a un caprio espiatorio che la nostra stessa giustizia ha riconosciuto essere innocente. Speriamo - afferma - che il presidente del Consiglio, che si è definito avvocato degli italiani, distraendosi un attimo dalla fondamentale operazione di nomina dei sottosegretari, e soprattutto il nuovo ministro della Difesa, intervengano con decisione su questa vicenda che ci copre di ridicolo in tutto il mondo".
"Nella primavera del 2017 ero all'Accademia militare di Modena assieme all'allora ministro della Difesa, Roberta Pinotti , a commentare l'incredibile notizia che il generale Bruno Stano, comandante del contingente italiano in Iraq, dopo essere stato assolto in sede penale dall'accusa di imperizia e negligenza, era stato condannato dalla Corte d'appello civile a risarcire di tasca sua i parenti delle vittime. Tutti - ricorda l'ex ministro - sottolinearono che era la fine delle forze armate e del ruolo stesso di comando se i responsabili in zona di guerra, assolti penalmente e non avendo avuto nessun richiamo disciplinare, dovessero farsi carico personalmente in sede civile del risarcimento per le eventuali perdite subite. Ma, mi spiegò allora il ministro, la Difesa preferiva tenere un basso profilo nella vicenda, nella convinzione che la Cassazione avrebbe rimediato a questa surreale decisione".
"Purtroppo - prosegue GIOVANARDI - nei giorni scorsi la Cassazione civile ha confermato la condanna nel silenzio pressoché totale della politica e delle istituzioni. Ma se si vanno a leggere le motivazioni della sentenza penale si scopre che per ragioni politiche al nostro contingente in Iraq non erano stati assegnati carri armati pesanti, i reparti del genio erano stati dimezzati perché divisi tra Iraq e Afghanistan, la base dei carabinieri era stata posta al centro di Nassirya per poter 'fraternizzare con la popolazione', il che impediva la chiusura dei ponti sull'Eufrate eccetera". "Facevo parte del governo (Berlusconi 2) che stabilì le modalità di intervento delle nostre forze armate in Iraq: se erano sbagliate - osserva - è lo Stato che se ne deve fare carico, se le leggi in vigore non lo permettono bisogna cambiare le leggi, ma è vergognoso che si addossi la colpa dell'accaduto a un caprio espiatorio che la nostra stessa giustizia ha riconosciuto essere innocente". (Cro/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 13-SET-19 14:20 NNNN