FINANZIARIA: ICI (secondo intervento)

Seduta n. 72 del 15/11/2006


CARLO GIOVANARDI. Signor Presidente, la lettura di questo articolo aggiuntivo fa veramente capire che siamo di fronte ad una cosiddetta norma «mancia», inserita cioè per permettere la discrezionalità assoluta di concedere benefici. Mi richiamo alla discussione che si è svolta questa mattina. Altro che benefici o aggravio di imposte per chi, in maniera anche marginale, affianca alle attività religiose o sociali anche la possibilità di avere un piccolo introito! Qui si tratta di dare benefici ad associazioni che operano per la realizzazione o che partecipano a manifestazioni di particolare interesse storico, artistico e culturale, legate alle tradizioni delle comunità locali, che sono equiparate ai soggetti esenti dall'imposta sul reddito delle società. Si tratta di benefici che il Parlamento decide di dare al buio, non sapendo quali siano le associazioni, quale tipo di ragione sociale, di statuto, di credibilità o serietà abbiano, da quando si siano costituite, cioè se possano avere questi finanziamenti. Deciderà il Governo - mi sembra di capire - senza neanche il parere del Parlamento, contrariamente a quanto avviene per l'otto per mille, per il quale il Governo propone, ma il Parlamento dispone. Tutti sappiamo - per la mia esperienza di questi cinque anni di Governo - che la proposta dell'otto per mille, che arrivava nelle Commissioni parlamentari, veniva largamente rimaneggiata con il contributo delle Commissioni, che molte volte cambiavano le indicazioni che venivano da parte del Governo.
Qui non c'è neanche un passaggio parlamentare e quindi c'è la discrezionalità assoluta su chi sia il soggetto che percepirà questi benefici, su quando questo soggetto si sarà costituito, magari ad hoc - magari si costituirà sulla base di questa norma - su come verranno stilate le graduatorie. Allora, venendo dall'Emilia Romagna, conosco abbastanza bene questo modo di fare: si trasforma la certezza del diritto e lo stesso Parlamento, che dovrebbe fissare parametri, limiti e ambiti dei diritti dei cittadini e delle associazioni, a favore di una discrezionalità assoluta, per cui chi è contiguo o amico del potere politico avrà il contributo, chi non è contiguo o vicino o subalterno al potere politico non lo avrà.
È un sistema di legiferare assolutamente sbagliato, non degno di una legge nazionale, che inserisce ulteriori elementi di degrado e di clientelarismo. Si farà inevitabilmente della clientela, perch