Vilipendio: Giovanardi, Capo stato

(ANSA) - ROMA, 30 SET - "Mi sembra veramente paradossale che nel nostro sistema giudiziario chi bestemmia Dio, pur sempre l'essere in cui credono decine di milioni di italiani, può incorrere massimo in una contravvenzione; mentre chi offende il Capo dello Stato va in galera. E' una sproporzione inaudita". Così al 'Giornale d'Italia' CarloGiovanardi, parlamentare del Nuovo centrodestra e membro della commissione Giustizia al Senato, sul caso Storace, che il 21 ottobre rischia da uno a cinque anni di carcere per vilipendio del Capo dello Stato. Al giornalista che gli chiede se la commissione Giustizia stesse esaminando il caso con la giusta urgenza,Giovanardi risponde: "Posso dirle che ad oggi c'è una proposta del presidente di commissione di iscrivere la vicenda all'ordine del giorno". Ma potrebbe non bastare in vista del 21 ottobre, come fa notare il parlamentare di Ncd: "Bisognerebbe trovare la maggioranza. Ma conoscendo la commissione giustizia, e la presenza al suo interno di grillini e piddini dall'animo giustizialista, ho qualche dubbio che si riuscirà a farlo. Però, mai dire mai". SecondoGiovanardi bisogna distinguere i casi: "Un conto è il vilipendio di chi brucia una bandiera tricolore, o manomette i simboli dell'unità nazionale. Un altro l'espressione di un'opinione su un Presidente. Anche perchè i tempi sono cambiati". E ancora. "Il Capo dello Stato oggettivamente svolge funzioni penetranti la politica, ne orienta la scena ma entra anche nel merito. Ha insomma un grande potere politico, ma nel momento in cui lo si critica scatta il meccanismo. Non ci siamo".(ANSA).