NO A CONTRORIFORMA SCUOLA

LIBERALIZZAZIONI: NO A CONTRORIFORMA SCUOLA (agenzia stampa)
(ANSA) - ROMA, 21 MAR

INTERVENTO IN AULA
Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 130 del 20/3/2007
(..)...rimango allibito: un lavoro decennale viene riassunto in un decreto-legge il cui titolo non contiene alcun accenno alla scuola! Il decreto reca «Misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese»; ebbene, in questo decreto viene pure operata la controriforma scolastica! ....



LIBERALIZZAZIONI: NO A CONTRORIFORMA SCUOLA
(ANSA) - ROMA, 21 MAR - Carlo Giovanardi, dell'Udc, accusa il
governo di compiere un ''vergognoso tentativo di controriforma
scolastica per decreto'', ponendo la fiducia sul testo per le
liberalizzazioni.In
polemica con il relatore, Andrea Lulli, dei Ds, Giovanardi
dice di sperare ''che l'onorevole Lulli non pensi davvero che
qualsiasi partito di opposizione responsabile e democratico
possa pensare di vedersi imporre una controriforma scolastica
infilata all'articolo 13 di un decreto legge che prevede misure
necessarie ed urgenti in materie riguardanti la tutela dei
consumatori e lo sviluppo di attivita' economiche''.
  ''Per rispetto del parlamento ed anche dei ministri Berlinguer
e Moratti, che per anni con lo stesso parlamento si sono
confrontati con questa materia, il governo - secondo Giovanardi
- avrebbe dovuto semplicemente stralciare questo vergognoso
articolo 13 dal provvedimento, e presentarlo come disegno di
legge alla competente commissione della Camera dei Deputati, per
un confronto serio e costruttivo su un tema decisivo per il
futuro del nostro paese''.
   Invece, protesta Giovanardi, ''per l'ennesima volta la
risposta e' stata quella preclusiva di ogni dialogo attraverso
l'apposizione della questione di fiducia''. (ANSA).

Resoconto stenografico dell'Assemblea Seduta n. 130 del 20/3/2007
(..)
CARLO GIOVANARDI
Veramente, dunque, rimango allibito: un lavoro decennale viene riassunto in un decreto-legge il cui titolo non contiene alcun accenno alla scuola! Il decreto reca «Misure urgenti per la tutela dei consumatori, la promozione della concorrenza, lo sviluppo di attività economiche e la nascita di nuove imprese»; ebbene, in questo decreto viene pure operata la controriforma scolastica! Si segue la strada del gambero: viene smantellato il doppio canale formazione professionale di alto livello ed istruzione; viene ridotto ad un ruolo assolutamente marginale ed insufficiente - in tal caso, certo, con una visione classista! - la formazione professionale residua per chi proprio rimane indietro (un rifugio in una formazione assolutamente dequalificata); le formazioni in essere diventano ad esaurimento.
Ma di ciò si è mai discusso? In quale ambito si è approfondito questo ritorno indietro di dieci anni? Non certo in Commissione cultura; e in Assemblea solo ora, in questi pochi minuti: vi sembra, onorevoli colleghi, che si possa riformare un settore importante come la scuola in questa maniera? Mi rivolgo al collega Folena che sarebbe, in teoria, presidente della Commissione competente; ebbene, come permette di essere esautorato delle sue competenze? Evidentemente, dinanzi al fatto compiuto, non può fare altro che ammettere che la materia scolastica e della formazione professionale sia di competenza della Commissione attività produttive. Certo, una bella visione, alta, del ruolo della scuola e della formazione professionale nel nostro paese, che viene qualificato unicamente come problema produttivo!
Devo anche riconoscere, con dispiacere, che non ho ancora capito come funziona il meccanismo che si è seguito; infatti devo osservare, almeno con riferimento alla mia esperienza governativa, che nessuno, giustamente, si era mai permesso di inserire riforme come quelle scolastiche in decreti-legge.
Nessuno si era sognato di sfidare il Parlamento attraverso forzature di questo tipo, ed oggi siamo di fronte a simili forzature. Noi siamo, quindi, preoccupati per il metodo, che svuota completamente il Parlamento della sua funzione di analisi e di approfondimento. Sì, sarebbe bello dire che l'opposizione si fa in Parlamento; ciò sarebbe vero se al Parlamento stesso fosse dato il modo di farla e di confrontarsi, migliorando i provvedimenti, ma ciò, come è a tutti noto, non è possibile nel caso dell'esame dei disegni di legge di conversione dei decreti-legge, ed ancor meno è possibile se con un decreto-legge quale quello in esame, in pochi minuti, si fa la controriforma scolastica.
Nutriamo, quindi, preoccupazioni di metodo e di merito, perch