Divorzio breve: si cerca intesa, ma voto slitta

Ncd propone stralcio norma sull'"immediato",ma FI chiede "conta" (di Anna Laura Bussa) 

(ANSA) - ROMA, 12 MAR - Ennesima battuta d'arresto per il ddl sul divorzio breve. Dopo aver preso il via nell'Aula di palazzo Madama con la discussione generale l'esame del testo che riduce da 3 anni ad uno i tempi della separazione, fino a 6 mesi in caso di consensuale, anticipando anche i tempi di scioglimento della comunione legale, viene messo in stand by. E l'esame degli emendamenti slitta a martedì prossimo, come annuncia via twitter durante la seduta la relatrice Rosanna Filippin (Pd). Così il confronto che si annunciava serrato sulla norma del cosiddetto "divorzio immediato" (inserita nel ddl grazie ad un emendamento firmato dall'allora senatrice di FI, Maria Elisabetta Casellati, Enrico Buemi (Psi) e Giuseppe Lumia (Pd), poi rielaborato dalla Filippin) viene rinviato alla prossima settimana. Sulle ragioni del rinvio le tesi a palazzo Madama divergono. C'è chi dice che in realtà si vuole prendere tempo perché al punto successivo dei lavori d'Aula c'è un altro ddl "scomodo": quello che introduce i numeri identificativi per le forze dell' ordine. Un provvedimento, il cui esame si è praticamente concluso in commissione Affari Costituzionali, ma sul quale il governo ha fatto capire più volte di non aver fretta, come denunciano i parlamentari di Sel e del M5S, per le "difficoltà" del Viminale visto il "pressing serrato" che starebbero facendo i sindacati di polizia per evitare che il testo diventi legge. Secondo altri, invece, la battuta d'arresto dipenderebbe dal fatto che il tema del divorzio breve sarebbe in realtà strettamente collegato a quello delle unioni civili sulle quali Renzi è tornato a insistere pochi giorni fa e che rappresenta da sempre terreno di scontro tra centrodestra e centrosinistra. Comunque sia, si osserva tra i Dem, un po' di tempo in più non guasta visto che si deve trovare una soluzione adeguata per disinnescare la norma sul "divorzio immediato" che di fatto consente a coniugi senza figli minori o affetti da handicap grave o di età inferiore ai 26 anni economicamente non autosufficienti di poter ottenere direttamente il divorzio senza passare per la fase della separazione: misura che sta di fatto spaccando il Pd e buona parte della maggioranza. Giuseppe Cucca (Pd) parla, infatti, di "modello Las Vegas", mentre Stefano Lepri (Pd) invoca la separazione "come momento di decantazione necessaria a fare le scelte migliori". La Lega, invece, dà libertà di coscienza e Sel e M5S premono affinché il ddl passi senza modifiche. Carlo Giovanardi (Ap) aveva proposto di stralciare la norma e di andare avanti. Ma era stato stoppato dal presidente della commissione Giustizia Francesco Nitto Palma (FI) che aveva rilanciato invitando i senatori ad assumersi le proprie responsabilità votando sì o no ad una misura sulla quale prima o poi ci si dovrà confrontare. In attesa di capire cosa succederà, Lumia esprime ottimismo: "Martedì non dobbiamo dividerci. Troveremo la soluzione più adeguata per restare uniti e fare in modo che il divorzio breve possa diventare legge, arrivando alla più ampia accoglienza e finalmente preparandoci all'altro grande appuntamento sui diritti civili: la normativa sulle unioni civili, ulteriore tappa verso la modernizzazione del Paese".(ANSA).