CENTRODESTRA. FAMIGLIA, GIOVANARDI A BERLUSCONI: BISOGNA CHIARIRE

ECCO IL TESTO DELLA LETTERA INVIATA DAL SENATORE (NCD)

(DIRE) Roma, 22 giu. - "Perche', caro Silvio, qui bisogna essere chiari: la posta in gioco non sono i diritti e la non discriminazione ma la pretesa delle associazioni gay militanti di aprire la porta, tramite le unioni civili riservate esclusivamente alla coppie omosessuali, al commercio di materiale genetico con la compravendita di ovociti, seme maschile, utero in affitto (vedi la recente fiera mercato di Bruxelles) per poter ordinare un bambino, sfruttando la miseria e la disperazione di chi e' costretto a vendersi per sopravvivere; l'adozione dei bambini. In entrambi i casi il superiore interesse del bambino ad aver un padre ed una madre, viene sacrificato ai desideri di coppie omosessuali, un 'presunto diritto' non condiviso neppure da larga parte del mondo omosessuale (vedi le illuminanti posizioni di Aldo Busi, Franco Zeffirelli, Dolce e Gabbana ecc.); si tratta di una vera e propria rivoluzione antropologica spacciata per progresso e modernita' mentre e' invece la riproposizione di forme di schiavitu' e di sfruttamento che speravamo fossero state per sempre condannate dalla storia'". Questo "ho scritto nei giorni scorsi al Presidente Berlusconi, chiedendogli scherzosamente di consultarsi seriamente ed in maniera approfondita con se stesso, prima di rispondermi, circa l'atteggiamento di Forza Italia sul disegno di legge Cirinna'. Nella lettera ho ricordato che sono stato nella XIV legislatura ministro per i rapporti con il Parlamento nel II e III dei suoi Governi, e nella XVI sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel suo IV Governo con delega alla famiglia". Cosi' in un comunicato Carlo Giovanardi, senatore del Ncd. "Ho sottolineato- prosegue la nota di Giovanardi- come in quei nove anni c'e' sempre stata perfetta sintonia nei contenuti delle politiche di Governo anche grazie ai solidi principi 'salesiani' che hanno connotato la nostra comune esperienza scolastica ed educativa: in particolare la Conferenza Nazionale della Famiglia del 2010 a Milano ed il Piano Nazionale per la famiglia, successivamente adottato dal nostro governo, sono stati due momenti di lavoro, di elaborazione e di programmazione che hanno ottenuto un amplissimo consenso, purtroppo traumaticamente interrotti dagli eventi del novembre del 2011". "Ho menzionato al Presidente che durante la campagna elettorale del 2013, rispondendo ad una domanda di Bruno Vespa sul programma del Pdl riguardo alle coppie di fatto, la sua risposta si riferi' esplicitamente ad un mio disegno di legge, che, attraverso contratti di solidarieta' e convivenza, garantisce i diritti dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalita' (art. 2 della Cost.) come piu' volte indicato dalla Corte di Cassazione e dalla Corte Costituzionale, con riferimento alle coppie etero ed omosessuali, da non confondere con l'art. 29 della Costituzione, che riconosce la famiglia come societa' naturale fondata sul matrimonio". Come anticipato nella lettera a Berlusconi, "ne rendo pubblico il contenuto, in fiduciosa attesa di una risposta, per conoscere con spirito di amicizia, se il presidente intenda confermare la politica sostenuta nei nove anni dei suoi governi e la proposta della campagna elettorale del 2013 oppure se questa posizione nel frattempo e' cambiata", conclude la nota di Giovanardi.