Senato avanti (piano) su Unioni Civili,verso rinvio a settembre

Palma: "Oggi strada confronto è stata resa ancora più difficile"

Roma, 30 lug. (askanews) - "Oggi la strada del confronto e del dibattito è stata resa ancora più difficile. La vedo male. Poi chissà...". Laconico e graffiante, il presidente della commissione Giustizia del Senato, Francesco Nitto Palma, archivia con queste parole la seduta odierna di lavoro sul ddl sulle unioni civili e offre una lettura critica dello stato delle cose. "Se nel pomeriggio si è riusciti soltanto a bocciare un odg con 8 voti a favore, 3 contrari e i restanti astenuti, soprattutto Pd e M5S che c'è da dire?. Andiamo avanti domani, ma non vedo alcuna forma di avvicinamento tra le parti".

Una situazione confermata dalle prese di posizione dei senatori dei vari schieramenti. Giuseppe Lumia del Pd osserva che "quello che conta ora è che il lavoro in commissione procede". Ma poi aggiunge: "Noi siamo sempre pronti al dialogo e al confronto e finchè c'è spazio in commissione andiamo avanti, ma non si costruisce l'intesa con l'ostruzionismo". Il senatore Pd, Sergio Lo Giudice rimarca: "Ncd e il centrodestra hanno iniziato a chiedere il voto per parti separate degli odg, per allungare il tempo delle votazioni. Così non si va da nessuna parte. Serve un accordo politico. Personalmente credo che ci siano tutte le condizioni per un ok del Senato entro il 15 ottobre e il via libera al provvedimento entro l'anno, come nei programmi. Ma o si va avanti, sia pure un po' alla volta, o si va avanti fissando una data in cui arrivare in aula con o senza il relatore. Altre strade non sono date". D'altra parte il calendario del Senato pre vacanze è chiaro: senza approvazione del testo in commissione la nuova legge in aula la prossima settimana, ultima prima della pausa estiva, non può andare.

Su questo il senatore Ncd, Carlo Giovanardi è assolutamente tranchant. Pure lui è "pronto a siglare l'accordo in 10 minuti se ci si impegna a restare rigorosamente nei confini della costituzione". "Ma qui nessuno ha l'anello al naso ed è evidente che si tenta di rendere legale con questo provvedimento il matrimonio omosessuale, l'utero in affitto..." ha aggiunto. Per concludere, molto politicamente, con una semplice considerazione: se il ddl dovesse andare in aula senza il relatore e venisse "approvato con i voti del Movimento 5 stelle, io non appoggio più questo governo, non voto più la fiducia a Renzi".

"Secondo me - prosegue Giovanaerdi - altri parlamentari la pensano come me. Di certo l'80% del Paese, come emerge chiaramente da molteplici sondaggi, la pensa come me. Secondo me il governo, su questo piano, rischia".

Insomma la commissione si riunirà domani alle 14 per proseguire i lavori, ma il clima non sembra rasserenarsi. Soprattutto non si ravvisano azioni politiche in atto e tutto lascia pensare che rimandare il prosieguo dell'esame a dopo l'estate faccia comodo un po' a tutte le parti.