Utero in affitto,emendamenti per renderlo 'reato universale'

Area popolare, in testo legge su unioni civili 
(ANSA) - ROMA, 6 OTT - Rendere la pratica dell'utero in affitto, già vietata in Italia, un 'reato universale', ovvero un atto sempre e comunque perseguibile in Italia anche se commesso all'estero in uno Stato che non lo considera come reato. E' quanto prevedono alcuni emendamenti proposti da Area Popolare al testo di legge sulle unioni civili in esame presso la Commissione Giustizia del Senato. A presentarli, in una conferenza stampa a Palazzo Madama, tra gli altri, i senatori Giovanardi, Sacconi, Roccella, Malan e Gasparri.
L'utero in affitto, ha spiegato Roccella, "è vietato in Italia dalla legge 40 sulla procreazione medicalmente assistita, ma nonostante ciò è praticato e organizzato pure nel nostro Paese; inoltre la legge 40 non prevede sanzioni per i fruitori ma solo per chi commercializza e organizza tale maternità surrogata. In realtà, anche da noi ci sono varie organizzazioni che commercializzano gameti e utero in affitto, ma finora nessuna Procura se ne è occupata". Dunque, ha sottolineato, "la legge 40 ha bisogno di essere rafforzata e l'occasione è proprio il testo sulle unioni civili". Proprio nell'ambito della discussione del provvedimento, ha chiarito Sacconi, "abbiamo presentato degli emendamenti per rafforzare i principi della legge 40: la proposta definisce dunque come 'reato universale' l'uso, l'organizzazione e la pubblicizzazione della pratica dell'utero in affitto". L'emendamento prevede infatti la reclusione da 6 mesi a 4 anni o la multa fino a 2 milioni di euro per chi organizza, pubblicizza o utilizza la surrogazione di maternità. Prevista anche una multa fino a un milione di euro per chi commercializza gameti o embrioni. Tali disposizioni, secondo l'emendamento, "si applicano anche quando il fatto è commesso all'estero da un cittadino italiano". In un altro emendamento, Area Popolare propone che sia garantito il diritto alla conoscenza delle proprie origini e la tracciabilità a scopi medici per i nati da maternità surrogata. A chiarire la ratio dell'iniziativa è anche Giovanardi: "Il rischio è che attraverso il testo sulle unioni civili si possa aprire una porta a queste pratiche; si tratta, in questi casi, di una vera e propria selezione eugenetica a pagamento. Diciamo sì alla legge sulle unioni civili, ma qui si parla di altro". L'obiettivo dunque, ha concluso Gasparri, "è mettere nella legge sulle unioni civili una norma di 'salvaguardia'; si tratta, cioè, di ribadire con forza un divieto già previsto da una legge".(ANSA). CR/IMP 06-OTT-15 15:40 NNNN