Cannabis: Giovanardi, dopo strage Codogno no legalizzare

(ANSA) - ROMA, 1 AGO - "Vorrei che il sottosegretario Benedetto Della Vedova e Roberto Saviano riflettessero sul perché, in base alla nuova legge sull'omicidio stradale, è stato arrestato il ventinovenne di Codogno che sabato scorso ha travolto 15 ciclisti dandosi poi alla fuga". Lo afferma il senatore Carlo Giovanardi (Idea). "Nei test - prosegue - il giovane è risultato positivo all'uso di cocaina e oppiacei ed ora rischia da 3 a 5 anni per lesioni gravi, da 4 a 7 anni per lesioni gravissime, per la fuga dopo l'incidente la pena aumenta di 2/3 (non meno di 3 anni se ci sono feriti) in questo caso si va sempre in prigione. Per chi provoca il ferimento di più persone pena triplicata (con un massimo di 7 anni). Qualche anno fa allo stesso giovane era stata sospesa per un mese la patente perché faceva uso di cannabis". Secondo Giovanardi l'episodio ricorda "la strage del 5 dicembre 2010 quando, in provincia di Catanzaro, un marocchino che aveva fumato cannabis, travolse e uccise otto ciclisti, cavandosela poi con la condanna definitiva in Cassazione a otto anni di carcere". "Si tratta soltanto della punta dell'iceberg di centinaia di incidenti stradali - conclude - provocati da persone che guidano ubriache o sotto l'effetto delle sostanze: in questo quadro appare folle e irresponsabile legalizzare e pertanto favorire la diffusione di sostanze, come la cannabis, porta di entrata verso anche altri tipi di droghe, i cui effetti sono devastanti sia per chi ne fa uso che per le loro vittime innocenti". (ANSA).