MIGRANTI: GIOVANARDI-GASPARRI, DA GOVERNO CHIAREZZA SU STRAGE 2015

Roma, 23 set. (AdnKronos) - "Abbiamo nuovamente interpellato il Presidente del Consiglio e il Ministro della Difesa per avere spiegazioni sull'utilizzo di circa 20 milioni di euro per il recupero dei resti dei migranti che hanno perso la vita nel naufragio del 2015 davanti alle coste della Libia". Lo scrivono in una nota i senatori Carlo Giovanardi e Maurizio Gasparri.
"Sappiamo infatti - continuano Giovanardi e Gasparri - che le operazioni nel porto Di Augusta si sono concluse il 12 luglio scorso e il numero definitivo e complessivo dei recuperi riassunto in documento ufficiale dei vigili del fuoco è stato di numero 458 body bag, 7 sacchetti contenenti indumenti ed effetti personali, numero 36 contenitori di morchie e liquami; il 14 luglio ad Augusta è stata convocata una Conferenza stampa nel corso della quale il prefetto di Siracusa Armando Gradone ha parlato del recupero di 675 salme; in realtà sarebbero stati calcolati in 215 i corpi effettivamente recuperati essendosi i rimanenti, di numero imprecisato, dispersi in mare al tempo del naufragio e durante le prime operazioni di recupero del barcone; parte dei corpi recuperati sarebbero poi stati poi trasferiti all'interno di tir refrigerati parcheggiati presso il portile Nato dove si starebbero esaminando circa 150-180 salme mentre altre sarebbero già state tumulate presso comuni che ne hanno accettato la sepoltura". "A tutt'oggi - sottolineano Giovanardi e Gasparri - non si capisce se l'operazione sia stata ideata e progettata per dare una dignitosa sepoltura ai poveri resti delle vittime di uno dei tanti naufragi avvenuti nel mediterraneo, come affermato a suo tempo dal Presidente del Consiglio o dalla necessità di effettuare riscontri tramite il Dna per identificare l'identità dei corpi recuperati, messi a confronto con radiografie e materiale genetico che sarebbe stato spedito dai parenti da vari paesi dell'Africa e dell'Asia, come pubblicizzato dai medici che si sarebbero prestati gratuitamente per l'opera di identificazione e che nel mese di luglio chiedevano ulteriori fondi per effettuare i test e avere almeno il rimborso delle spese sostenute".
Giovanardi e Gasparri, lamentando la mancata risposta sull'argomento alla loro interpellanza del 12 luglio scorso, chiedono al Governo "a che titolo il Gruppo Fagioli S.p A. di Reggio Emilia abbia avuto l'incarico di recuperare il relitto e quanto sia stato il costo di questa singola operazione, quanti siano stati i migranti recuperati di cui si sia accertato con sicurezza l'identità, che tipo di sepoltura si intenda dare ai corpi recuperati e raccolti nei 458 body bag, se corrisponda a verità, secondo quanto pubblicato dai giornali il 20 settembre che il presidente del Consiglio ha lanciato l'idea di mettere davanti alla nuova sede del Consiglio europeo il barcone recuperato, attualmente ormeggiato nel porto di Augusta e se intenda affidare l'incarico sempre al Gruppo Fagioli S.p.A".