DA: IL FATTOQUOTIDIANO.IT

Adozioni, beffa dei rimborsi per 14mila famiglie: liquidati solo quelli del 2011, per i successivi mancano fondi e decreti

Adozioni, beffa dei rimborsi per 14mila famiglie: liquidati solo quelli del 2011, per i successivi mancano fondi e decreti

La Commisione Adozioni liquiderà entro il 31 dicembre le spese per le adozioni concluse nel 2011. Sei anni dopo. Per gli anni successivi nulla: non è più stato emanato lo stanziamento, nonostante 20 milioni di euro a disposizione. Laera (Cai): "Non sarebbero abbastanza, non ci sono le risorse per fare la stessa cosa per tutti gli anni successivi al 2011”. Petizione a Gentiloni di enti e famiglie raccoglie 5mila firme in quattro giorni

Da allora circa 14mila famiglie adottive si sono fatte carico delle spese non deducibili per intero, a differenza di chi le ha precedute. Il trattamento di disfavore, figlio della sistematica “distrazione” della politica verso il settore, ha un costo socialepesante che rischia di aggravare il calo delle richieste (erano 8mila nel 2001, 5mila nel 2011, sotto le 3mila oggi). Per riparare al torto potrebbero servire però 40-50 milioni. Ecco perché la questione diventa “politica”. La scorsa settimana è partita una campagna online con petizione su Change.org per sensibilizzare il governo Gentiloni: promossa dalle 23 associazioni del Care che ha già superato le 5mila firme. Diversi parlamentari stanno depositando interrogazioni sulla vicenda (Lia Quartapelle(Pd), Aldo Di Biagio (Ap-Ce), Andrea Causin (Fi).

Che sia una questione “politica” lo ha confermato la stessa Laura Laera al magazine online Vita, spiegando che “non ci sono le risorse per fare la stessa cosa per tutti gli anni successivi al 2011”. “Stiamo esaurendo i rimborsi relativi al decreto di Giovanardi. Per gli anni successivi al 2011 non c’è un provvedimento analogo. Se ci sarà pagheremo. E’ però inutile che in questo momento inoltrino domande per gli anni successivi, se e quando ci sarà da fare domanda ne daremo notizia. Attendiamo provvedimenti”. L’Italia “non è un paese per famiglie adottive” scrive Fabio Selini, padre adottivo che affida a Facebook il suo sfogo sul caso rimborsi menzionando i tanti che “hanno acceso un mutuo o “dilapidato” il proprio Tfr per sostenere le spese adottive e che contavano nei rimborsi per rientrare almeno un po’, ritenendo civile, morale o semplicemente dovuti gli impegni di uno Stato che si ritiene civile”.