S. Donnino: «Complanarina di Modena, ok. Ma questo progetto è da cambiare»


Residenti e attività della zona di via Medicine: «L’impatto sarà devastante: salvate le case,Villa Lonardi e le attività »
di Stefano Luppi

MODENA.  Gli abitanti del borgo San Donnino - La Busa, a metà tra i territori di Modena e Spilamberto e a un passo dal casello di Modena Sud, scendono in piazza contro la decisione del Consiglio dei ministri di dare il via libera alla nascita della ormai nota “complanarina”. La strada, di cui si parla da anni, collegherà la tangenziale di Modena all’altezza dello svincolo 12 a Cantone di Mugnano con il casello autostradale e servirà ad alleggerire il traffico che nell’area è quotidiano.

Sulla infrastruttura anche la quarantina di persone che ieri ha protestato - davanti alla villa liberty Lonardi anch’essa “ferita” dalla futura strada - è d’accordo, ma molti non accettano alcune modalità.

 

Tra queste, soprattutto la costruzione di un muro in cemento a due passi dalla villa sede anche del noto film “Novecento” con Robert De Niro. E gli aderenti all’associazione “La Busa” non accettano neppure che il muro finisca per dividere a metà via Medicine che ora collega via Vignolese con la località, né che sia deviato il torrente Nizzola che passa nei pressi, né che sia creata in futuro una “servitù di passaggio” sempre sui terreni di villa Lonardi per consentire a una decina di famiglie di non restare isolate per la Complanarina.

Ma andiamo con ordine. Venerdì il Consiglio dei ministri ha detto sì alla nuova strada, by-passando il no della Soprintendenza alla strada che passerà in un “angolo” tutelato del terreno di villa Lonardi. Nel 2016, in conferenza dei servizi, tutti avevano detto sì a parte la Soprintendenza e per questo gli enti locali erano ricorsi a Palazzo Chigi che di fatto ha deciso a livello politico, facendo prevalere l’interesse generale, a quello che era stato sconsigliato a livello tecnico dal soprintendente.

«La strada di collegamento tra Modena e il casello dell’A1 è indispensabile - spiega Mariangela Grosoli, presidente della associazione La Busa via Medicine - ma tutto ciò va fatto nel rispetto dei residenti, del territorio e della villa. Al momento non c’è alcuna traccia di progetti alternativi, lo dicono le carte: si è ritenuto di non fare, ad esempio, la Valutazione di impatto ambientale e quindi non si stanno rispettando tutte le norme. Da oltre 4 anni proviamo a parlare, ma le istituzioni non ci ascoltano e non sono mai venuti a spiegarci. È indispensabile arrivare a questo scempio? Non si tratta di spostare altrove, ma di mettersi intorno al tavolo e ragionare».

A questa battaglia di salvaguardia, iniziata anni fa dall’ambientalista Gaetano Galli, hanno aderito in tanti tra cui anche Luciano Guerri, titolare della trattoria La Busa: «Dopo il sottopasso ci sarà subito il muro a dieci metri: la villa sarà chiusa e poi sarà necessario uno stradello nuovo a due passi dalla villa stessa per accedere a un borgo di dieci famiglie che non potrà restare isolato.

Si arrampicano sugli specchi». Ieri alla marcia dei contrari al progetto - pagato da Società autostrade e voluto da Regione ed enti locali - erano presenti anche alcuni politici. Il senatore di Idea Carlo Giovanardi insieme al consigliere comunale Luigia Santoro, il consigliere regionale del M5S Giulia Gibertoni e il consigliere di Per Me Modena Marco Chincarini che sostiene la giunta Muzzarelli. «Mercoledì - spiega Gibertoni - faremo una interrogazione in Regione: l’Emilia Romagna assiste passivamente e aveva detto sì solo con il via libera alle autorizzazioni paesaggistiche della Soprintendenza. Che dice: no»

Per Giovanardi: «Il problema dei problemi è che la strada impatterà con un gioiello affrescato, una villa vincolata già ristretta dalla autostrada. Per rimuovere il vincolo c’è voluto il Consiglio dei ministri, ma oggi non può esserci la mancanza di sensibilità di 50 anni fa». Per il sindaco Gian Carlo Muzzarelliinvece la costruzione della Companarina è «Una opera fondamentale perché prevalgono le ragioni di interesse generale del territorio e per questo vanno ringraziati il governo e il senatore Stefano Vaccari che ha seguito il procedimento».