PERCHE' NO AD UNA LEGGE IDEOLOGICA CHE DISCRIMINA TRA ORFANO E ORFANO

PRESIDENTE. Calma. Vi pregherei di ascoltarlo. Magari vi convince. Si parla per convincere, non per urlare.

Senatore Giovanardi, ne ha facoltà.

GIOVANARDI (FL (Id-PL, PLI)). Signor Presidente, questo mi ricorda i vecchi luna park, quando si sparava all'orso. In questo caso quello che noi colpiamo è un bersaglio grosso, quando le battaglie si fanno in difesa dei principi costituzionali, dell'articolo 3 della Costituzione, dei diritti dei bambini, degli orfani, del buon senso e per smascherare le mistificazioni. Ripeto che, fin dal titolo, c'è una truffa. Questo provvedimento non riguarda gli omicidi domestici, in ambito domestico. Non riguarda gli orfani, se non parzialmente. Non riguarda il femminicidio. Se vogliamo allargare a tutti, come è stata allargata la fattispecie, il partner uomo di un'unione civile che ammazza un altro uomo rientra in questa legge e, quindi, non è femminicidio; o, viceversa, anche una donna che ammazza il marito.

Il problema è che qui si è usciti totalmente dall'ambito familiare, nel momento in cui l'omicidio non avviene più fra il padre e la madre del bambino. Si è voluta rifiutare anche l'idea che chi commette un omicidio nei confronti dei genitori, e quindi lascia i bambini orfani, possa godere di questo provvedimento. Si è usciti dall'articolo 3 della Costituzione, si è usciti dal buon senso e ci si è impantanati in una surreale casistica.

Che uno sia stato sposato e poi abbia divorziato è facile appurarlo; che uno abbia fatto un'unione civile e poi sia uscito dall'unione, è facile da appurare. Mi sapete dire chi sa appurare se una persona trent'anni fa ha avuto una relazione sentimentale stabile? Chi è che stabilisce se la relazione sentimentale è stabile o meno? Non è una relazione da cui è nato il figlio: il figlio che rimane orfano sarà quasi sempre figlio di altre persone, e quindi non è il frutto di quella relazione sentimentale stabile.

In più - come ho dimostrato - c'è anche il caso che si pone in una fattispecie odiosa come la molestia e lo stalking, cioè quando una persona uccide una donna perché non riesce da lei ad avere quello che pretende. Ebbene, se da quell'omicidio purtroppo rimangono dei bambini orfani - mi rivolgo a voi, colleghi che voterete questo provvedimento - quelli non avranno alcuna assistenza; non avranno alcuno dei benefici di questa legge e ciò perché l'assassino è un molestatore e non un individuo che trent'anni prima aveva avuto una supposta relazione sentimentale, che non c'è più. Come non c'è più la convivenza; non c'è più l'ambito domestico; non c'è più nulla di quello che andrete a raccontare, e cioè che avete fatto questo provvedimento per tutelare le fattispecie in cui il marito uccide la moglie e i bambini, essendo rimasti soli, senza padre - è in carcere - e senza madre, hanno bisogno di tutela. Peccato che ci avete aggiunto tutto il resto, per dare una bella connotazione ideologica, ed avete escluso tutto il resto, e cioè gli orfani veri, ossia quelli che lo diventano per un omicidio. Quelli non sono stati assolutamente presi in considerazione.

In ogni caso noi, come Gruppo, abbiamo fatto la nostra battaglia. Abbiamo presentato i nostri emendamenti e sono stati bocciati. Naturalmente porteremo queste contraddizioni in tutte le sedi: quelle giuridiche, quelle dei giuristi, quelle degli operatori di diritto, delle associazioni dei familiari e a quelli di piazza San Giovanni, ossia a tutti coloro che si interessano della famiglia. E lo faremo con un rammarico, perché sarebbe bastato adottare alcuni piccoli accorgimenti tre mesi fa in Commissione.

Avviandomi alla conclusione, rimango anche un po' sorpreso. Si dirà che il senatore Giovanardi è di lungo corso, ma non è un magistrato. In Commissione giustizia, però, abbiamo due magistrati, uno dei quali ha quarant'anni di esperienza proprio in questa materia, mentre l'altro è stato in prima linea contro la criminalità organizzata ed è stato Ministro della giustizia. Vi assicuro che mi fa impressione il fatto che, quando in Commissione due persone di raffinata qualità giuridica danno - o tentano di dare - il loro contributo tecnico, si scontrano sempre con un muro di no. Sinceramente, quando ero Ministro per i rapporti con il Parlamento e Vice Presidente della Camera, ed ero in maggioranza, se dall'opposizione arrivavano contributi costruttivi che miglioravano i provvedimenti, non avevo altro da fare che ringraziare l'opposizione per il contributo dato alla qualità amministrativa. Io e la senatrice Cirinnà abbiamo conflitti, ma sicuramente lei non ha molta duttilità nel momento in cui si affrontano siffatte questioni, perché costruisce un muro ma non verso Giovanardi, bensì verso i miglioramenti tecnici avanzati da illustri magistrati.

Inoltre, miglioramenti che potrebbero venire apportati finiscono in ordini del giorno che, come un sigaro e una croce da cavaliere, non si negano a nessuno. Alla fine con qualche ordine del giorno ci rivolgiamo al Governo perché eventualmente, in futuro, valuti la possibilità di correggere errori macroscopici del provvedimento in esame. Dal mio punto di vista l'ordine del giorno non risolve assolutamente niente; anzi, per certi aspetti, ha anche il sapore della beffa nel momento in cui non vengono accettati il miglioramento e la correzione di errori tecnici.

Per tutte queste ragioni, il nostro voto sarà contrario.

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