GIUSTIZIA: GIOVANARDI, DI MATTEO METTE IN CRISI I PRINCIPI COSTITUZIONALI

Roma, 9 apr. (AdnKronos) - "Il comizio di Ivrea del dottor Nino Di Matteo, sostituto procuratore nazionale antimafia, davanti ad una platea dei 5 Stelle, con Luigi De Maio e Alfonso Bonafede, presidente del Consiglio e ministro designato alla giustizia in un ipotetico governo pentastellato in piedi ad applaudirlo freneticamente, è l'ultimo episodio di una drammatica crisi del sacrosanto principio costituzionale della divisione dei poteri". Così il senatore di Idea, Carlo Giovanardi. "Il dottor Di Matteo - spiega - infatti, non soltanto è sostituto procuratore nazionale antimafia, ma anche pubblico ministero nel processo che promosse assieme ad Antonino Ingroia e che sta per concludersi in questi giorni, con imputati l'ex ministro degli Interni Nicola Mancino e due eroici protagonisti della lotta alla mafia come il generale ed il colonnello dei carabinieri Mario Mori e Giuseppe De Donno". "E' legittimo che un magistrato possa pensare che ci vogliano 'meno garanzie e più carcere per tutti' ma è intollerabile che queste idee vengano esposte ad un'assemblea di partito in contemporanea con lo svolgersi di processi in cui quel magistrato è direttamente impegnato a sostenere l'accusa. Di peggio, in questa situazione, c'è soltanto, come ha giustamente sottolineato l'onorevole Sergio Mulè, il desolante e assordante silenzio del ministro della Giustizia, del consiglio superiore della magistratura e dell'associazione nazionale magistrati", conclude Giovanardi.