VITALIZI: GIOVANARDI A CASELLATI, NO ALL'OLIO DI RICINO ISTITUZIONALE

Roma, 11 set. (AdnKronos) - L'ex ministro Carlo Giovanardi ha inviato una lettera al presidente del Senato Elisabetta Casellati sul nodo dei vitalizi per sottolineare il "rischio della somministrazione di una specie di 'olio di ricino istituzionale' per umiliare avversari politici e dare in pasto al popolo un comodo capro espiatorio per gli insuccessi del governo gialloverde". In particolare, dopo aver premesso che "con 32 anni di contributi pagati è tra i fortunati parlamentari che dovrebbero veder di gran lunga aumentato e non diminuito l'importo del vitalizio", Giovanardi ricorda nella missiva che "la delibera dell' Ufficio di presidenza della Camera riguarda 1211 ex deputati, che hanno maturato il diritto al vitalizio prima della riforma del 2012 che ha abrogato quell'Istituto. L'età media di questi colleghi è di 76 anni, 78 hanno tra i 90 e i 103 anni, 292 tra gli 80 e gli 89 anni. Tra 10 anni -avverte l'esponente di 'Idea'- saranno deceduti (sulla base di calcoli attuariali) il 75% degli ultraottantenni ed il 41% dei 1211. Tra 20 anni saranno deceduti il 78% di tutti, con ancora probabilmente in vita 7 superstiti tra gli ultraottantenni''. 
"Questi dati -continua Giovanardi- dimostrano che il vero e radicale risparmio sui vitalizi in essere sarà merito della natura, tenuto conto che l'odiosa e vendicativa delibera dell'Ufficio di Presidenza della Camera colpisce particolarmente gli ex parlamentari più anziani, arrivando a tagli che superano l'80% per gli ultra ottuagenari. E' evidente pertanto che sulla scia di una campagna giornalistica martellante che ha preteso pubblicamente non equità e giustizia ma (vedi Mario Giordano) provvedimenti punitivi per gli ex parlamentari, il movimento 5 Stelle cavalca una battaglia ideologica con processi e condanne sommari verso chi sarebbe responsabile dei problemi con cui l'Italia di oggi si deve confrontare". "Saranno gli storici a giudicare se, come io penso, - si legge ancora nella lettera- i parlamentari della Prima Repubblica e per certi versi anche quelli della Seconda, dovrebbero essere premiati per aver superato democraticamente le sfide incredibili del dopoguerra, avviato la ricostruzione, portato l'Italia ad essere uno dei sette paesi leader nel mondo, stroncato il terrorismo, battuto il comunismo ecc. o aspramente criticati per i loro tanti errori od omissioni". Giovanardi conclude con l'auspicio che l'ufficio di Presidenza del Senato vorrà valutare queste osservazioni "senza dover costringere gli ex Parlamentari a ricorrere a tutti gli strumenti che l'ordinamento mette a loro disposizione per una battaglia che coinvolge non solo la loro dignità ma anche principi fondamentali contenuti nella nostra Costituzione laica e repubblicana''. (Pol-Vam/AdnKronos) ISSN 2465 - 1222 11-SET-18 16:46