Esautorare senza alcuna istruttoria tre dirigenti di Rebibbia è logica forcaiola

Roma, 20 sett. (AdnKronos) - ''Il governo gialloverde, che si definisce come l'avvocato dei cittadini italiani, ha sospeso senza nessuna istruttoria o approfondimento tre cittadine lavoratrici (Ida Del Grosso, direttrice della casa circondariale femminile di Rebibbia, la sua vice Gabriella Pedote e il vice comandante del reparto di polizia penitenziaria Antonella Proietti) ritenendole in qualche modo responsabili del gesto di follia di Alice Sebesta, la donna detenuta a Rebibbia che martedì ha provocato la morte dei suoi figli gettandoli dalle scale''. Lo dichiara Carlo Giovanardi, ex senatore di Idea- Popolo e Libertà. ''In un Paese democratico - prosegue l'ex parlamentare - il Parlamento fa le leggi, il ministro della Giustizia dovrebbe vigilare sulla loro applicazione, i magistrati decidono sul caso singolo. Stando a questa logica istituzionale, non si capiscono i motivi per i quali (o forse si capiscono troppo bene) immediatamente debbano a tutti i costi volare gli stracci per dare qualcuno in pasto a quell'ala forcaiola dell'opinione pubblica che pretende subito un colpevole". "Se ci sono responsabilità per la morte di quei poveri bambini - conclude Giovanardi - prima vanno accertate e poi puniti i colpevoli. Se si ritiene, invece, che ci sia una responsabilità oggettiva, il primo ad autosospendersi dal suo incarico dovrebbe essere il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede''.