Basta
vedere i film americani per rendersi conto che negli Stati Uniti (e non solo
lì) chi alza le mani su un poliziotto viene crivellato di colpi senza che
nessuno pensi neanche lontanamente ad incriminare gli agenti che hanno sparato.
Per nostra
fortuna in Italia le cose vanno molto diversamente ed anche nei casi estremi
come quelli sovracitati poliziotti e carabinieri, a rischio della loro vita,
cercano di arrestare gli aggressori bloccandoli a terra, senza far uso delle
armi.
I famosi
processi (Aldrovandi, Magherini, Uva) che vengono sempre citati per dimostrare
la vocazione alla violenza delle nostre forze dell’ordine, conclusisi in due
casi con l’assoluzione e in uno con la condanna per omicidio colposo, avevano
proprio come fondamento dell’accusa il modo con il quale la persona fermata
(ubriaca o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti) era stata trattenuta prona
a terra, con il pericolo che in quella posizione potesse avere un infarto.
Secondo
voi nel caso che Preiti e Papantuono, trattenuti proni a terra con il viso
schiacciato sul selciato e con un poliziotto e un carabiniere a cavalcioni per
tenerli bloccati, fossero morti di infarto, ci troveremmo di fronte ad un atto
eroico o ad un atto criminale?
Carlo Giovanardi