Coronavirus, non di solo pane vivrà l’uomo…

L'intervento

Coronavirus, non di solo pane vivrà l’uomo…

“Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Così nel Vangelo Gesù Cristo risponde al demonio tentatore.

Il pane è certamente necessario ed indispensabile in tempo di Coronavirus, come stanno a testimoniare le lunghe file davanti ai Supermercati o alle piccole botteghe di alimentari. Ma per quanto riguarda la parola di Dio il dpcm dell 8 marzo scorso ha sospeso le cerimonie religiose e con una interpretazione estensiva dello stesso, accolta dalla CEI, ha vietato di celebrare Messa con il concorso di popolo.

Nel frattempo il Governo ha deciso la riapertura di cartolerie e librerie di ogni dimensione, ritenendo evidentemente indispensabile l’acquisto di qualche buon libro.

Il limite per farlo è sempre lo stesso: bisogna stare vicino a casa, possibilmente con la mascherina e a distanza di sicurezza. Ma se questo è vero per negozi ed esercizi commerciali di varia natura (oltre alle fabbriche che restano aperte) ci chiediamo come mai non si sia estesa la riapertura con le dovute misure di sicurezza anche per i luoghi di culto. Anche perché la nebulosa che avvolge le disposizioni del governo in materia genera episodi incresciosi, come quando forze dell’ordine vengono inviate ad interrompere la celebrazione della Santa Messa all’interno di Chiese aperte al culto. Un gesto, a prescindere dalle disposizioni, di per sé poco corretto.


Il problema è di qualche zelante e sprovveduto esecutore che non sa distinguere una Chiesa affollata da una nelle quale Parroco e fedeli rispettano le regole di sicurezza che dovrebbero valere per tutti, o di chi pensa che la Fede in Dio sia una pericolosa superstizione da combattere per tutelare la salute pubblica?

Davanti al moltiplicarsi in tutta Italia di episodi grotteschi degni dell’Unione Sovietica al tempo di Stalin è intollerabile il silenzio del Presidente del Consiglio e del Ministro degli Interni, non risultando che l’ art 19 della Costituzione, che garantisce il “diritto di professare liberamente la propria Fede in qualsiasi forma, individuale o associata”, sia stato abrogato manco per legge ma dall’interpretazione di un decreto del Presidente del Consiglio. Ricordando a tutti un altro fondamentale insegnamento del Vangelo: “date a Dio quel che è di Dio e a Cesare quel che è di Cesare”-