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Nel Paese europeo i costi, per una pratica di utero in affitto, sono molto più bassi che negli Stati Uniti: 40mila euro contro 150mila dollari

Dopo la Conferenza episcopale locale, anche il Governo dell’Ucraina ha preso posizione sulla vicenda dei neonati partoriti con utero in affitto e rimasti “bloccati” in un albergo di Kiev a causa del Coronavirus che ha impedito a chi li aveva “commissionati” di venire dall’estero a prenderli. Mykola Kuleba, il commissario incaricato dal presidente ucraino di occuparsi dei diritti dei bambini, è intervenuta sui social con toni fortemente critici.

“La maternità surrogata non rispetta i diritti dei bimbi – ha scritto la Kuleba – l’Ucraina è ormai diventata un negozio online per la vendita internazionale dei neonati”. La Kuleba ha inoltre sollevato il dubbio che, attualmente, possa essere ignorata la reale portata di questo fenomeno, che rimarrebbe in gran parte sommerso.

Ucraina: un centinaio i neonati nati con utero in affitto bloccati nel Paese

Ci sarebbero infatti un centinaio di bimbi “commissionati” da cittadini stranieri bloccati nel Paese, numero che, se le misure di contenimento non saranno allentate nelle prossime settimane, potrebbero crescere addirittura fino a oltre un migliaio. Bambini che, al momento, non sono registrati all’anagrafe e non hanno un nome o una nazionalità… Per quanto riguarda i bimbi all’interno dell’Hotel Venezia di Kiev, che sarebbero 51, sono stati “ordinati” da coppie di 12 nazioni: Italia, Stati Uniti, Cina, Gran Bretagna, Germania, Francia, Spagna, Bulgaria, Austria, Romania, Portogallo e Messico.

Il perché di questo “successo” è presto spiegato: attualmente cinquanta cliniche in Ucraina offrono questo servizio a prezzi molto competitivi rispetto ad altri Paesi, come gli Stati Uniti: fra i 40.000 e i 65.000 euro, mentre negli Usa servizi simili possono raggiungere i 150.000 dollari. In più, negli ultimi anni, a causa della crisi economica molte donne ucraine hanno accettato di fare da madri surrogate, per un compenso di circa 30.000 euro.

Ucraina e neonati nati da utero in affitto: la posizione dell’ambasciatore a Kiev

Anche l’ambasciatore italiano a Kiev, Davide La Cecilia, ha espresso preoccupazione per la situazione dei bimbi ospitati in albergo, le cui immagini, definite dal diplomatico “aberranti”, sono state diffuse online dalla compagnia Biotexcom.

Nel frattempo in Italia cresce la polemica, dopo la proposta avanzata in primis dall‘ex ministro Carlo Giovanardi affinché il Governo italiano si faccia cura di favorire l’adozione internazionale di quei bambini.