Unicredit e gay pride: la banca si dissoci da inaccettabili forzature

Unicredit e gay pride: la banca si dissoci da inaccettabili forzature


In una lettera inviata al Presidente dell’Unicredit Pier Carlo Padoan ho segnalato al Presidente di aver letto con stupore il comunicato di Unicredit in cui la Banca si dice orgogliosa di supportare le celebrazioni del Pride, a cominciare dalla iniziativa di illuminare con i colori dell’arcobaleno la Sede Centrale in Piazza Gae Aulenti a Milano, a sostegno delle iniziative del Milano pride diffuse in tutta la città.

Quest’anno purtroppo, continuo nella lettera, alle consuete ostentazione di sguaiate esibizioni che danneggiano anzichè favorire i diritti degli omosessuali, si è aggiunta una blasfema parodia di Gesù Cristo, una petulante attacco alla Santa Sede e, cosa più grave di tutte, la richiesta di sdoganare in Italia, dove è giustamente reato, l’abominevole pratica dell’utero in affitto.

Nella mia duplice veste di ex Parlamentare e Ministro della Repubblica, che ha più volte giurato di osservare lealmente la nostra Costituzione e le nostre leggi, e di ex dipendente Unicredit, ho chiesto pertanto al Presidente di dissociarsi da questi comportamenti che offendono i sentimenti più profondi di milioni di italiani, laici, cattolici o appartenenti ad altre fedi religiose.

In caso contrario, ho segnalato al Presidente che sarò costretto con dolore a spostare in altro Istituto di Credito i rapporti bancari in essere presso una nostra filiale, perchè non intendo in nessun modo rendermi complice di queste inaccettabili forzature. Rimango in attesa di una cortese risposta del Presidente.