L’ex ministro Carlo Giovanardi contro Peppa Pig e la puntata delle due mamme: «N

L’ex ministro Carlo Giovanardi contro Peppa Pig e la puntata delle due mamme: «Non rispetta le leggi»

Giovanardi ha presentato un esposto formale al Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori del ministero dello Sviluppo economico

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È degli ultimi giorni la battaglia dei partiti di destra, primo tra tutti Fratelli d’Italia, per ottenere la censura dell’episodio di Peppa Pig in cui uno dei personaggi, Penny Polar Bear, racconta di avere due mamme. Una situazione che per molte famiglie arcobaleno è realtà, per la destra non è altro che una rappresentazione della «dottrina gender». Tanto che il cartone animato è stato trasformato in tema da campagna elettorale. Una battaglia ideologica cavalcata anche dall’ex ministro forzista Carlo Giovanardi. Insieme all’ex presidente del Forum Famiglie Luisa Santolini, ha presentato un esposto formale al Comitato di applicazione del codice di autoregolamentazione media e minori del ministero dello Sviluppo economico, chiedendo di impedire alla Rai dal mandare in onda la puntata. O, in alternativa, di sanzionare l’emittente in caso di trasmissione.

 

 

Non esistono due mamme

Per Giovanardi non possono esistere «né in natura né legalmente» due mamme. Il pensiero dell’ex senatore sulla questione non è una novità. In passato, aveva affermato che «imporre ad un bambino adottato due genitori dello stesso sesso significa fargli violenza psicologica». E ora l’onorevole dice che la presenza di un personaggio dei cartoni con due genitori dello stesso sesso è una «colonizzazione ideologica».

 

«Mi sono opposto»

«Così come mi sono opposto alla serie 9-1-1, chiedendo alla Rai la soppressione di immagini di inaudita violenza in una fascia oraria per minori, sempre per la tutela dei più piccoli ho chiesto la censura dell’episodio di Peppa Pig - spiega l’ex ministro - Nel momento in cui una trasmissione dedicata a bambini della prima infanzia si presenta un figlio di due madri, si indica un comportamento illecito. Anzi, un’istigazione a delinquere, perché ricorrere all’utero in affitto è reato penalmente perseguibile nel nostro paese».

 

«Le leggi vanno rispettate»

Poco importa all’ex sottosegretario alla presidenza del consiglio che le famiglie arcobaleno siano già realtà in Italia, anche perché l’adozione all’estero è consentita. Secondo l’onorevole, la rappresentazione del cartone animato è da censurare. «O si cambiano le leggi, o non si possono passare certi messaggi». «In Italia - hanno scritto al comitato media e minori Giovanardi e Santolini - la fecondazione eterologa è permessa soltanto tra un uomo ed una donna, mentre il ricorso al cosiddetto utero in affitto è reato penalmente perseguibile: pertanto non possono esistere né in natura né legalmente due mamme, mentre nella realtà per concepire un figlio esiste un padre di cui si è utilizzato il patrimonio genetico. Le leggi in vigore in Italia devono essere rispettate e spetta al Parlamento eventualmente cambiarle e non ai cartoni animati, specialmente se questi ultimi sono rivolti alle vere vittime di queste palesi illegalità».